Cos’è il Business Plan?




Il Business Plan, o piano strategico d’impresa, è un documento che descrive in modo dettagliato un progetto imprenditoriale.


A cosa serve il Business Plan?


1) Per valutare l’effettiva fattibilità dell’idea imprenditoriale;


2) Per pianificare un progetto d’impresa, ovvero, in quale modo realizzarlo, con quali tempistiche e con quali costi e con quali risorse finanziarie;


3) Per accedere al credito bancario e ai finanziamenti pubblici agevolati;


4) Per la ricerca di nuovi soci, investitori o finanziatori;


5) Per valutare i punti di forza e di debolezza dell’iniziativa imprenditoriale, nonché per calcolare costi, ricavi e margini di redditività previsionali.


Quali sono gli elementi del Business Plan?


Il Business Plan descrive in modo chiaro e coinciso il progetto d’impresa, anche con l’ausilio di tavole, grafici e tabelle, illustrando le previsioni economico – finanziarie su un periodo di 3 o 5 anni.
Il Business Plan deve essere veritiero, pertanto riportare le fonti dei dati inseriti.


Il piano strategico d’impresa è diviso in due parti: una parte descrittiva nella quale viene descritta l’impresa, ed una parte economico finanziaria, dove vengono interpretati i dati economici e finanziari dell’investimento da realizzare.


La parte descrittiva è preceduta da un indice con i capitoli in esso contenuti e l’indicazione delle pagine numerate, e inizia con una sintesi preliminare del progetto d’impresa (Executive Summary)


L’Executive Summary è la parte più importante del Business Plan, perché introduce il documento e descrive sinteticamente l’impresa, con particolare attenzione a obiettivi, azioni e risultati attesi.
Esso costituisce il primo elemento esaminato da un potenziale finanziatore.


Poi c’è la descrizione dell’impresa, ovvero, una descrizione puntuale della sua natura e delle sue caratteristiche fondamentali.
Se si tratta di un’impresa già esistente, questa parte contiene anche dei cenni storici sull’azienda e dei dati economici – finanziari.


Quindi, c’è la descrizione del settore e del mercato in cui opera l’impresa, di cosa offre alla clientela, degli obiettivi aziendali, nonché delle caratteristiche, esperienze e competenze professionali dei soggetti promotori.


Segue la descrizione del progetto, cioè un illustrazione approfondita dei prodotti o servizi offerti dall’impresa e del piano operativo: ovvero il sistema e la modalità di realizzazione dei prodotti o di fornitura dei servizi, la descrizione della clientela, ovvero l’analisi del mercato, nonché la strategia di marketing.


Dopodiché c’è la descrizione del prodotto o del servizio che l’azienda intende realizzare o offrire. Questa è una parte importantissima del business plan, perché descrive gli elementi che compongono il prodotto o servizio, (aspetto fisico e tecnologico, le caratteristiche e le funzionalità, il bisogno che si intende soddisfare o il desiderio che si intende realizzare, il prezzo, la gamma e i servizi accessori, nonché gli elementi innovativi e i motivi che lo rendono vantaggioso rispetto ad altri prodotti o servizi), nonché, la descrizione del processo produttivo e la presenza di eventuali brevetti o licenze.


Pertanto per avere una conoscenza del bisogno da soddisfare o del desiderio da realizzare, è necessario conoscere il mercato di riferimento, e quindi la clientela e la concorrenza.
Perciò è indispensabile fare una analisi di mercato, attraverso la quale si raccolgono e si analizzano i dati inerenti all’individuazione dei bisogni dei clienti, alla valutazione della domanda della clientela di riferimento, sia a livello qualitativo che quantitativo, nonché i prodotti offerti dai concorrenti, le strategie di marketing e i mezzi per rendere il prodotto più allettante rispetto a quelli offerti dalla concorrenza.


Dove per strategia di marketing significa usare le leve del marketing, quali il prodotto, il prezzo la distribuzione e la comunicazione.


Dove per prodotto si intende la descrizione delle caratteristiche, dei pregi e dei punti forti che danno valore al prodotto o servizio.


Il prezzo è quanto il cliente è disposto a pagare per ricevere un determinato bene o servizio, ed è importante confrontarlo con il prezzo normalmente praticato dalla concorrenza.


La distribuzione è l’insieme delle attività necessarie a far giungere un determinato prodotto al cliente, con i vari passaggi intermedi.


Ed infine la comunicazione è l’insieme delle attività volte a far conoscere e a promuovere un prodotto o un servizio al mercato e quindi ai clienti.


La descrizione del processo produttivo, invece, indica quali tecnologie e quali processi produttivi vengono utilizzati, con quali immobilizzazioni materiali (immobili, impianti e macchinari), con quali immobilizzazioni immateriali (brevetti, licenze e software), nonché, quale parte della produzione viene realizzata internamente all’azienda e quale affidata a terzi.


A questo punto quindi, c’è la definizione del piano degli investimenti con la descrizione tecnica dei beni di investimento e la determinazione quantitativa dei valori ad essi legati, con il programma dei tempi di insediamento e istallazione degli impianti produttivi.


Per ultimo, ma fondamentale ed importantissimo quanto complesso, c’è il piano economico finanziario del Business plan, che è la valutazione della fattibilità economico – finanziaria del progetto imprenditoriale. In esso vengono comparati costi e ricavi attesi al fine di verificare se il progetto è in grado o meno di ripagare l’indebitamento necessario per il suo avvio, nonché generare utili oppure perdite in futuro.


Fanno parte del piano economico finanziario:


° Il piano degli investimenti rappresenta un elenco dei cosi detti beni strumentali (immobili, attrezzature, macchinari, autoveicoli) necessari per avviare il progetto d’impresa, con l’indicazione del loro costo .


° Il piano delle fonti di finanziamento indica, appunto, le fonti di finanziamento a cui accedere per realizzare il progetto imprenditoriale, ovvero fonti di capitale proprio o mezzi propri (capitale fornito dai soci),o anche i contributi a fondo perduto, assimilabili al capitale proprio in quanto non soggetti a restituzione, oppure mezzi di terzi o fonti esterne, cioè prestiti o finanziamenti agevolati.

° Il piano dei costi e dei ricavi serve per calcolare il punto di pareggio tra i ricavi totali attesi e i costi totali attesi (Break Even Point), o meglio il volume di produzione minimo che un’impresa deve raggiungere per coprire i costi relativi al progetto d’impresa.


° Il bilancio previsionale dove vengono riportati dei valori stimati, ovvero delle previsioni, per il periodo successivo. Pertanto, i valori inseriti in questo prospetto contabile non sono reali, ma sono cifre che si prevede di realizzare (stimate) al raggiungimento degli obiettivi prefissati.


Il bilancio previsionale è composto da:


° Il Conto Economico che ipotizza quali saranno i costi che andranno sostenuti e i ricavi che saranno incassati nel periodo successivo,


° Lo Stato Patrimoniale dove sono sintetizzati tutti gli investimenti che occorre effettuare (Attività), e tutti i finanziamenti che è necessario ottenere (Passività) per acquistare gli investimenti.


° Il Piano dei Flussi di Cassa (Cash Flow) che ricostruisce e mette in evidenza i flussi monetari del progetto d’impresa, o meglio, la differenza tra tutte le entrate e le uscite monetarie. Quindi è un documento contabile che calcola l’ammontare delle risorse finanziarie nette prodotte dall’impresa in un anno.

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